mercoledì 24 settembre 2014

Quelli che non temono niente: Flamenco


Flamenco



Il flamenco è uno stile musicale, una tecnica di pittura e una danza tipica dell'Andalusia. Fortemente influenzato dai gitani, il flamenco affonda le sue radici nella cultura musicale dei Mori e degli Ebrei. Oggi il flamenco fa parte della cultura e della tradizione musicale spagnola. Dalla seconda parte dell'Ottocento il flamenco ha inoltre attraversato i confini nazionali venendo rappresentato in tutto il mondo. Secondo Félix Grande l'origine del nome "flamenco", che in spagnolo significa "fiammingo", è legato alla rivalità tra i ballerini spagnoli e i professionisti che giungevano in Spagna dalle Fiandre (all'epoca sotto il dominio spagnolo).
               
Il modello ritmico del "palo" con il numero di battiti e l'accentazione è chiamato "compás". Lo stesso termine è usato anche per indicare la base melodica tipica di un "palo". All'interno di una rappresentazione tipica di flamenco il chitarrista suona degli assoli melodici (falsetas) intervallati a dei momenti in cui predispone un "tappeto sonoro" (compás) per il cantante. Quest'ultimo intona delle "letras" (strofe), mentre quando il ballerino esegue un assolo di battito di piedi (zapateado) si dice che sta eseguendo una "escobilla".

Alcuni palos vedono la presenza di chitarra, canto e ballo, altri solo di canto (si dicono "a palo seco"), altri solo canto e chitarra e non vengono di norma accompagnati dal ballo.

Negli ultimi anni il flamenco si è contaminato con altri generi musicali come il jazz, il pop e il rap, è possibile quindi vedere spettacoli di band collegate con il flamenco anche in stadi o festival.

Si pensa spesso che l'essenza del flamenco sia la danza. In realtà l'anima del flamenco è il "cante". Infatti il flamenco nasce come canto, senza musica (a palo seco) chitarra e danza si aggiungono solo in seguito. I cantanti "cantaores" possono cantare nella stessa serata in pezzi dove è presente il "baile" sia in pezzi di assolo con o senza chitarra. Negli assoli di norma il chitarrista dopo aver suonato qualche "falseta" (assolo di chitarra) prepara un tappeto sonoro suonando il "compás" di un determinato "palo". Su questo il cantaor improvvisa una sequenza di "letras" o "coplas" (strofe) che si possono susseguire a suo piacimento. Ogni "letra" è un mondo a parte per significato e melodia e la partecipazione del pubblico presente (jaleo) dimostra l'apprezzamento per l'intensita di esecuzione di una particolare letra famosa o per la scelta del repertorio.

Le "letras" sono spesso molto poetiche e sono state nel corso dei secoli imitate e salvaguardate da numerosi poeti come Federico Garcia Lorca. Negli anni venti, insieme con il compositore Manuel de Falla ed altri intellettuali si batté per far riconoscere il flamenco come arte e per preservarne la purezza.
Baile

Il "baile" flamenco è l'espressione più conosciuta di quest'arte, soprattutto dai turisti che tendono ad identificare, a torto, il flamenco con il ballo. Nei contesti casalinghi e di tablao è quasi sempre una danza solistica, caratterizzata da una buona dose di improvvisazione, dove il ballerino è comunque coreografo della propria esibizione. Nel caso di spettacoli teatrali, la presenza di compagnie nutrite necessita di coreografie condivise, facendo in modo che i momenti di improvvisazione siano ridotti.

Nel baile flamenco esistono movimenti del corpo e delle braccia detti "braceo" e il battito dei piedi "zapateo". Lo zapateo viene utilizzato dal ballerino per introdurre il cante (llamada) o per sottolineare la fine di un verso o di una letra (remate) oppure per eseguire dei veri e propri assoli ritmici (escobilla).

Samantha,Paolo,Sara e Simona

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