martedì 24 marzo 2015

Romania

Eat, Pray, Love - Esperimento

PRAGA

Praga
 
 
Praga è la capitale e la più grande città della Repubblica Ceca. Tra tutti i suoi soprannomi vanno ricordati "La madre delle città", "Città delle cento torri" e "Città d'Oro".
Il suo centro storico è nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco. È stata anche capitale della Cecoslovacchia.
Praga si trova nella parte centro-occidentale della Repubblica Ceca ed è attraversata dal fiume Moldava.
Praga è una nota città turistica, ci sono molte case antiche, alcune delle quali con splendidi murali e contiene una delle più variegate collezioni di architettura del mondo. Tra le principali attrazioni turistiche troviamo la Cattedrale di San Vito, il Ponte Carlo e il muro di Lennon.
UN PO' DI STORIA. Dal 1618 al 1648 ci fu una guerra durata 30 anni che fu fronteggiata da cattolici e protestanti. fu causata dalla DEFENESTRAZIONE DI PRAGA, dove degli inviati della famiglia degli Asburgo furono buttati dalla finestra e atterrarono nel letame. Nel 1757 nei pressi della città si svolse la Battaglia di Praga dove si fronteggiarono l'esercito prussiano e quello austriaco. I prussiani vinsero e misero la città in stato di assedio ma non riuscirono a conquistarla. Agli inizi del 1922, altre 37 municipalità vennero incorporate. La maggior parte dei 50.000 ebrei di Praga morirono a causa del genocidio nazista durante la seconda guerra mondiale.Nel 2002 la Moldava esondò, alluvionando pesantemente il centro cittadino e provocando seri danni ai monumenti storici e all'economia della città.

fatto da: Alice Barnaba, Paolo Bucci e Fitim Kajolli.

CIBO E RELIGIONE: QUARESIMA

Non solo il cibo ha un valore religioso ma anche l' astinenza dal cibo. Si trova in molte religioni come nella religione Islamica c'è il Ramadan, nella nostra religione si chiama Digiuno Quaresimale
I quaranta giorni che precedono la Pasqua vengono vissuti dai fedeli come un periodo di preparazione e conversione per prepararsi al meglio alla Pasqua. Il digiuno è una delle pratiche quaresimali più note. Che origine e che significato ha questa scelta?
I Cattolici fanno questo digiuno perchè c'è una preparazione del corpo e dello spirito per arrivare al giorno della pasqua pronti per ricordare la resurrezione del Cristo.
Giuseppe Battista & Letizia Grasso

BUCAREST


Bucarest è la capitale e la città più popolosa della Romania e la sesta più popolata dell'Unione Europea. Posta nel sud del Paese, sul fiume Dâmbovița, è il maggiore centro industriale e commerciale del paese. Il territorio della città è interamente circondato dal distretto di Ilfov,  pur non facendone parte, in quanto il municipio è l'unico della Romania a fare distretto di per sé.
 Probabilmente il nome della città deriva dalla parola rumena "bucurie", che significa felicità, gioia. La giusta traduzione sarebbe quindi, probabilmente, "città della gioia".

CLIMA:Il clima di Bucarest è continentale: la temperatura  media di gennaio è di -3 °C, quella di luglio è di 22 °C. Trovandosi in pianura e lontana dal mare, spesso d'estate il caldo è opprimente, con temperature massime che possono toccare anche i 40 °C durante le ondate di caldo più intense. Al contrario, d'inverno, la pianura della capitale si raffredda sensibilmente, con temperature fin sotto i -20 °C.

STORIA:E' per la prima volta menzionata in fonti scritte in un documento in latino datato 20 settembre 1459, ad opera di Vlad Ţepeş. Questi viene perciò ricordato come il fondatore della città, avendovi costruito delle fortificazioni, menzionate come "cittadella di Bucarest", verso la metà del XV secolo.
Durante la seconda metà del  la popolazione di Bucarest è cresciuta molto rapidamente. La particolare architettura d'ispirazione francese e l'ambiente culturale cosmopolita dell'epoca diedero l'appellativo di Piccola Parigi alla città, anche se le differenze sociali tra un crescente ceto agiato e la massa di poveri continuarono a crescere.
Il 6 dicembre del 1916, la città fu occupata dalle forze tedesche e la capitale fu trasferita a Iași. La città fu finalmente liberata nel dicembre del 1918, tornando capitale del Regno di Romania.
Bucarest ha sofferto grosse perdite e distruzioni durante la Seconda guerra mondiale a causa del terremoto del 1940 e dei bombardamenti anglo-statunitensi. Il 30 dicembre 1947, i comunisti, giunti al potere con l'appoggio dell'URSS, abolirono la monarchia instaurando una dittatura comunista che gravitava nell'orbita sovietica.
Alla fine degli anni '70, durante la dittatura di Nicolae Ceaușescu, a seguito di un forte terremoto una rilevante parte del centro storico della città (stimabile in un terzo), incluse alcune sue antiche chiese, è stata distrutta e successivamente rimpiazzata con edifici e quartieri di tipici stilemi comunisti. Di quest'epoca è il Centro civico e Palazzo del Popolo, divenuto poi sede del Parlamento dopo la caduta di Ceaușescu, che è reputato essere il più esteso edificio al mondo, dopo il Pentagono.
Fino a pochi decenni addietro le zone circostanti erano principalmente rurali, però dal 1989 si è iniziato a costruire nuovi quartieri intorno alla città; le zone periferiche a Nord (Pipera, Băneasa) sono più ambite dalla per ora limitata parte di popolazione benestante, mentre quelle a Sud ospitano maggiormente quella a basso reddito.

ECONOMIA:La città possiede un quarto della produzione industriale del paese. Bucarest è il più importante nodo ferroviario, stradale ed aereo del paese. La città ha conosciuto un'importante progresso economico in particolare a partire dal 2005, grazie ad un rapido sviluppo delle costruzioni immobiliari, di uffici o centri commerciali. È presente la Borsa di Bucarest, la più importante del paese. A partire dalla fine del XX secolo è avvenuto un boom degli ipermercati tra cui Carrefour e Metro AG, mentre per quanto riguarda i centri commerciali, sono stati costruiti i seguenti: AFI Palace Cotroceni, Sun Plaza, Băneasa Shopping City, Bucharest Mall, Plaza Romania, City Mall, Jolie Ville Galleria, Liberty Center, Unirea Shopping Center e molti altri minori.


 


       

         Alma & Samantha
         Fonte: Wikipedia

CIBO E RELIGIONE: IL RAMADAN

                                                IL RAMADAN

 COME ABBIAMO VISTO IL CIBO HA ANCHE UN VALORE RELIGIOSO.NELLA RELIGIONE ISLAMICA IL CIBO HA UN VALORE RELIGIOSO NEL RAMADAN, IN CUI GLI ISLAMICI DIGIUNANO, COME NOI DIGIUNIAMO NEL PERIODO DELLA QUARESIMA .


Periodo : Il Ramadan corrisponde al nono mese del calendario islamico e la sua data varia di anno in anno in quanto il calendario si basa sulle fasi lunari. Secondo la tradizione questo è il mese in cui fu rivelato il Corano come guida per gli uomini e prova chiara di retta direzione e salvezza. La sera del 27 del mese, che coincide con la credenza che Maometto ricevette proprio in quel giorno la rivelazione del sacro Corano, i musulmani celebrano la Laylat-al-Qadr (la notte del potere).

 Il digiuno : Il digiuno durante il mese del ramadan costituisce uno dei cinque pilastri dell'Islam. Il digiuno dura dalle prime luci dell'alba fino al tramonto; in genere va fatto precedere da un pasto leggero poco prima dell'alba, per assumere le energie necessarie ad affrontare l'intera giornata. Passata la giornata si può consumare un piccolo pasto serale, dopo una preghiera che interrompe il digiuno fino al mattino successivo. Questo "digiuno" consiste non soltanto nell'astensione da ogni cibo e bevanda, ma anche da qualsiasi contatto sessuale e da ogni altro cattivo pensiero o azione, durante l'intera giornata fino al tramonto. Non bisogna litigare, né mentire né calunniare. Nella prova del diguno è più importante il significato spirituale di quello materiale per il fatto che l'uomo obbedisce a un ordine divino. Egli impara a tenere sotto controllo i suoi desideri fisici e superando così la sua natura umana.



Preghiera : Durante il Ramadan ogni musulmano praticante deve recarsi a pregare in moschea. In questo periodo oltre alle consuete cinque preghiere giornaliere si deve recitare una preghiera speciale, il Taraweeh, la preghiera notturna.







Fine del Ramadan : La fine del Ramadan è festeggiata in corrispondenza del primo giorno del mese di Shawwal con una festività di tre giorni, chiamata Id-al-Fitr (festa della interruzione del digiuno), che prevede spesso il ricongiungimento con partenti ed amici, con relativi pranzi in famiglia e scambi di regali.


FONTI:
 http://nbts.it/index.php/cataloghi/africa/marocco/ramadan.html


FATTO DA:
Giacomo Bellini & Noccetti Niccolo'

CIBO E RELIGIONE: LA CUCINA EBRAICA

                                                     LE RICETTE EBRAICHE


La cucina ebraica non è fatta solo di ricette tipiche ma prevede anche un preciso approccio al cibo.Per la cultura ebraica il pasto è importante e rappresenta un momento di riunione della famiglia. Come una sorta di rito si apre con la benedizione del pane e termina con la benedizione del pasto. Ogni singolo cibo viene apprezzato nel suo valore. Per questo motivo i piatti tipici delle feste sono diversi da quelli dei pasti quotidiani e si arriva fino al digiuno religioso.   

Cibi Tipici
 Pesach  è parte dei Shalosh Regalim assieme a Shavout e Sukkot; principio della primavera è anche definita Chag havviv, appunto Festa della Primavera  ed è inoltre ritenuta dal popolo ebraico Zman Cheruteru
 I due principali comandamenti legati alla festa di Pesach sono: cibarsi di matzah (pane non lievitato) e la proibizione di nutrirsi di qualsiasi cibo contenente lievito durante l'intero periodo della festività.

 Celebrazione e Vigilia
Durante tutto il periodo di Pesach, per la proibizione del lievito Chametz, che inizia in un periodo preciso del mattino del giorno della stessa vigilia, non viene consumato cibo lievitato sostituendo il pane, la pasta e i dolci con le "matzot" ed altri cibi appositamente preparati senza essere lievitati.
Pesach è una festività felice che viene solitamente trascorsa in famiglia.
GIULIA CACACE E AMRA ASANOSKA

CIBO E RELIGIONE: la tradizione dell'uovo di Pasqua

Molto spesso non ci pensiamo, ma i cibi che apppaiono sulle nostre tavole sono legati alla cultura e spesso alla religione dello Stato a cui apparteniamo. Questo è il significato di "PRAY" nel nostro progetto "EAT, PRAY, LOVE".

Cominciamo allora con...



LA TRADIZIONE DELLE UOVA DI PASQUA

Tutti noi a Pasqua siamo abituati a mangiare il nostro semplice uovo di Pasqua... Ma da dove viene questa tradizione?

L'origine delle uova usate nelle celebrazioni è antica e piena di leggende, legate ad aspetti religiosi.
È sempre stata comune la pratica di dipingere le uova sode, decorarle con disegni e figure.Per regalarle in occasioni speciali, in gran parte dei Paesi questa è ancora un’abitudine comune, in altri questa pratica ha avuto dei cambiamenti e adattamenti: le uova naturali sono sostituite da uova composte di materiali diversi.


Le notizie della tradizione dell'uso dell'uovo duranteil ricordo tra i cristiani ci portano fino al IV secolo e hanno uno stretto vincolo con la Quaresima. In questo periodo era vietato il consumo di uova durante il periodo penitenziale dei quaranta giorni. In questo modo se ne accumulava una gran quantità nelle dispense familiari. Per evitare lo spreco erano regalate ai bambini.
A partire dal Giovedì Santo, preceduti dai chierichetti della Parrocchia, bambini e bambine si presentavano per raccoglierle di casa in casa.
La Domenica di Pasqua l'enorme quantità di uova raccolte era trasformata in frittate e subito gustate da tutta la popolazione.

L'apparizione dell'uovo al cioccolato nella Pasqua risale al XVIII secolo.In sostituzione delle uova sode dipinte, che erano nascoste nelle strade e nei giardini per essere trovate dai bambini.
In Francia si cominciò a svuotare le uova naturali e a riempirle. I pasticcieri francesi le riempivano con cioccolato, marzapane o con una mistura dei più diversi ingredienti. E lo dipingevano artisticamente.
Fin dalla fine del XIX secolo le uova di Pasqua non sono più racchiuse nel guscio dell'uovo di gallina.Sono fatte tutte di cioccolata e sono di diverse misure. Alcune sono molto grandi, altre sono più piccole. Indipendentemente dalla loro misura, tutte sono la gioia di bambini e ....di adulti di tutto il mondo.

In materia di uovo di Pasqua, l'apice della raffinatezza fu raggiunta in Russia, già alla fine del XIX secolo.
La Pasqua era una data molto speciale nella Russia degli zar: tutti si salutavano e si baciavano dicendo: "Cristo è risorto". Ricevevano allora la risposta: "Veramente, Cristo è risorto".
In seguito si scambiavano regali che quasi sempre erano uova naturali colorate in modo molto bello, una tradizione tra i popoli slavi che si sparse per l'Europa.
In occasione della Pasqua del 1885, lo zar Alessandro III decise di offire alla zarina, non un semplice uovo naturale decorato artisticamente, ma un uovo fatto d'oro.
La domenica della Risurrezione, la zarina ricevette dalle mani dello zar un gioiello di affascinante bellezza, fatto tutto in oro, argento, smalto e rubini.
A partire da quel giorno, tutti gli anni lo zar faceva un nuovo ordine.
Fu in questa maniera che si formò la favolosa collezione di 56 uova di Pasqua provenienti dalla Casa Imperiale russa, famosa in tutto il mondo. Ciascuna di queste "uova" è un autentico capolavoro.
È motivo di gioia sapere che l'usanza di scambiare le uova di Pasqua  nata all'interno della Santa Chiesa Cattolica, a partire da una  semplice necessità domestica che abbia acquisito una conotazione religiosa.Si sia sparsa per il mondo e abbia raggiunto infine questa raffinatezza di arte e civiltà.

Che cosa c'entra l'uovo con Cristo e con la Risurrezione?

Nella Pasqua, la celebrazione della morte e la risurrezione di Cristo è un momento speciale per far riflettere i cristiani sul significato della Redenzione dell'umanità e per gioire delle conquiste del Divino Salvatore sul demonio, sul mondo e sulla carne.
Molti non riescono a capire bene quale sia il rapporto esistente tra questa celebrazione di carattere religioso e l'usanza di regalare alle persone le Uova di Pasqua.
Per rispondere a questa domanda dobbiamo andare un po' indietro nella storia, tornare all'epoca precedente a Nostro Signor Gesù Cristo. In varie delle antiche culture sparse nel Mediterraneo, nell'Est Europeo e in Oriente, si osservava il costume di regalarsi a vicenda le uova. E di solito ciò accadeva quando i fenomeni naturali annunciavano l'arrivo della primavera: stagione che preannuncia e celebra la ripresa della vita nella natura. Proprio per questo motivo le uova da regalare in quella occasione erano dipinte con immagini che ricordavano qualche tipo di vegetale o un altro elemento naturale legato alla vita.
Questa usanza attraversò l'Antichità mantenendosi viva in popolazioni pagane che abitavano l'Europa durante il Medioevo,L'ingresso di questo uso nelle festività e nelle commemorazioni cristiane, avvenne soprattutto dopo il Concilio di Nicea, svoltosi nell'anno 325 dell'era Cristiana. In quel periodo i chierici avevano l'espresso compito di espandere la cristianità, ampliando con zelo il numero di fedeli.

A patto che non entrasse in contatto con la dottrina, che non fosse fonte tendenziosa per il ritorno alle pratiche pagane, alcune tradizioni e simboli religiosi avrebbero potuto essere perfettamente incorporati, tramite adeguamenti, ad altri eventi, feste e commemorazioni consone al pensiero, alla dottrina e alle pratiche cristiane.
Senza alcun danno per la fede cattolica, la tradizione di regalare uova avrebbe potuto essere applicata per esempio nella Pasqua, che nel pensiero cristiano è la celebrazione della Risurrezione di Cristo e la sua vittoria sulla morte e con la speranza di una vita nuova.
Fu in quella fase della storia che sorsero pitture di immagini di Nostro Signore Gesù Cristo e di Nostra Signora sulle uova che sarebbero regalate in occasione della Pasqua.
L'uovo è il simbolo stesso della vita. Nonostante sia del tutto morto contiene una vita che sorge improvvisamente dal suo interno. E questo è il senso della Pasqua, dopo la morte viene il passaggio per la risurrezione e per la vita.

Cristo lasciò l'interno del suo sepolcro con vita, vinse la morte. Distrusse il Tempio e lo ricostruì in tre giorni.

Qui si trovano le notizie dell'origine, della storia e del significato delle "uova di Pasqua": un'usanza adattata e accettata nei paesi di origine cristiana.

http://it.arautos.org/view/show/25406-tracce-dell 
                             Sofia Bortone e Sara Bossini

LA LEGGENDA DEL CONTE DRACULA


                                                                   DRACULA

 

Intorno al XV° secolo dove diversi principi, cavalieri, voivodi, difendevano le terre contro l’avanzata dell’Impero Ottoma Vlad III Dracula (1431-1476), conosciuto anche come Vlad Ţepeş o Vlad l'Impalatore, nacque in Transilvania a Sighişoara come figlio di Vlad Dracul.
l'origine del nome:Dracula, risale al tempo in cui Vlad Dracul venne nominato difensore dell'Ordine dei Dragoni dal re degli Ungheresi. Tutti i membri di questo ordine avevano raffigurato, sui loro vestiti , un dragone e da qui deriva quindi il nomignolo di Dracul (Diavolo). Vlad III fu Principe di Valacchia nel 1448, lottò eroicamente contro i turchi di Maometto II° ed anche con molta crudeltà, facendo impalare gli ambasciatori che erano andati per intimargli la resa di Tirgoviste e tutti i soldati turchi presi prigionieri.Come pure questi suoi atti crudeli culminarono con la più sanguinosa incursione punitiva in Transilvania del 24 agosto 1460 ad Amlas dove si dice furono impalati 20.000 fra nobili e cittadini infedeli. Questo suo modo originale di uccidere (cioè impalando), la sua inestinguibile sete di sangue, insieme al folclore ed ad altri fattori, rendono leggenda la storia moderna di Dracula. Nel 1475 Vlad fu ucciso in circostanze misteriose ed il suo corpo sepolto di fronte all'altare del monastero di Snagov, su di un'isola vicino Bucarest
                                       
ALBA NUHU & TIMEA SCARINGI


martedì 17 marzo 2015

SLOVENIA

Il territorio della Slovenia è prevalentemente montuoso. 

Le vette più alte sono situate nella regione settentrionale, attraversata dalle Alpi Giulie (il monte Tricorno raggiunge i 2863 m).

Il territorio si fa più collinare verso il centro dove si collocano i centri urbani più popolati.
Ma belle cittadine sorgono anche verso la fascia costiera, verso i golfo di Trieste. Così ad esempio è collocata Piran.

Nella regione sud-occidentale, avvicinandosi al confine triestino si incontrano le grotte di Postumia: è la regione del Carso, corrosa dall’azione dei fiumi. La grotta più lunga si estende per quasi 20 km! In questa regione scorre anche il Timovo.

Il clima è molto vario: più rigido, come è facilmente intuibile, nella zona alpina si mitiga verso l’interno e lungo la costa. Conseguentemente troviamo foreste che lasciano gradualmente spazio a boschi di latifoglie come la quercia e il faggio.

In Slovenia potrete facilmente avvistare specie di animali che altrove si sono ormai estinte: la fauna è decisamente ricca.

Sara Bozzolan